Soldati (Ungaretti, 1918)
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Allora era piombo o acciaio: era la guerra.
Oggi?
Stessa precarietà, meno sangue, stesse vittime.
La guerra odierna è quella che il capitale sovranazionale (è la
globalizzazione,bellezza!) sta facendo alla biosfera. Noi viviamo nelle
nostre città e campagne, ci siamo radunati in popoli, ci siamo dati
regole, parlamenti, presidenti; per convivere o conquistare, a volte
soccombere; la nostra categoria normativa è la nazione: il guscio che ci
comprende.
Tutto questo è finito: il capitale, che una volta usava
lo stato come campo di lotta contro altri capitali e contro di noi, ora
gioca su tutti i campi contemporaneamente. Ecco perché le Costituzioni
sono vincoli, i governi orpelli, i diritti sociali diventano ricordi
mentre si discute di quelli civili, tanto non costan nulla!
Che
importa se il No Cav va o resta, se il Lettino campa o si estingue: Napo
II sta traghettando un feretro vuoto (lo Stato) nello spazio vuoto del
mercato globale.
Questi geni della finanza non hanno capito che
quando avranno conquistato il mondo fino all'ultima briciola
commerciabile, ma non ci sarà nessuno in grado di comprarla, saremo
tutti estinti, ANCHE LORO.
A meno che non abbiano progettato un
mondo chiuso per poche migliaia di api regine, coi loro alveari di
servitori, e tutti gli altri si fottano.
Siano maledetti!
Che la loro maledizione sia la nostra consapevolezza, da cui esploda una disperata voglia di sopravvivere.
Si chiama lotta di classe, ricorda qualcosa??
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