sabato 17 agosto 2013

Revelli

Com'è che anche quelli bravi non si accorgono della dimensione del problema?
A commento di un articolo apparso sul manifesto .

Revelli incolpa i dirigenti dei due maggiori partiti di governo  del disastro in cui ci troviamo. Analisi ovvia e solo più articolata ed elegante dell'invettiva contro la casta di Grillo. Naturalmente ha ragione, ma tacere una parte della verità è come mentire. In lui non vedo il quadro d'insieme: critica i piloti e non si accorge che la rotta l'hanno fissata altri. Sono disponibili decine di studi che illustrano i parametri economici dei paesi europei e TUTTI ci dicono che è quest'Europa eurocentrica che non funziona. Non per ignavia o disonestà dei governanti; ma perché una gigantesca lotta di classe, che la sinistra sta perdendo finché non ne prenderà atto, imperversa in Eurozona; essa è stata pianificata e realizzata dalle élite finanziarie, subita o accettata, con controparte, dai nostri, come dagli altri, politici. Sta distruggendo la base democratica della convivenza di un continente. A fronte di tale disastro, occuparsi dei problemi del Dott. Berlusconi è come preoccuparsi di un callo quando si ha una gamba rotta. Passiamo oltre: l'Eurozona non è riformabile, i Paesi core non lo possono permettere, ma la fine dei Paesi periferici trascinerà anche loro nel disastro (le esportazioni tedesche sono per il 50% verso l'Unione europea). Quindi Revelli guardi oltre: la questione non è Renzi vs Letta, infima, ma quella, determinante, Costituzione vs Trattati europei. mf

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