Com'è che anche quelli bravi non si accorgono della dimensione del problema?
A commento di un articolo apparso sul manifesto .
Revelli incolpa i dirigenti dei due maggiori partiti di governo del
disastro in cui ci troviamo. Analisi ovvia e solo più articolata ed
elegante dell'invettiva contro la casta di Grillo. Naturalmente ha
ragione, ma tacere una parte della verità è come mentire. In lui non
vedo il quadro d'insieme: critica i piloti e non si accorge che la
rotta l'hanno fissata altri. Sono disponibili decine di studi che
illustrano i parametri economici dei paesi europei e TUTTI ci dicono
che è quest'Europa eurocentrica che non funziona. Non per ignavia o
disonestà dei governanti; ma perché una gigantesca lotta di classe,
che la sinistra sta perdendo finché non ne prenderà atto, imperversa
in Eurozona; essa è stata pianificata e realizzata dalle élite
finanziarie, subita o accettata, con controparte, dai nostri, come
dagli altri, politici. Sta distruggendo la base democratica della
convivenza di un continente. A fronte di tale disastro, occuparsi
dei problemi del Dott. Berlusconi è come preoccuparsi di un callo
quando si ha una gamba rotta. Passiamo oltre: l'Eurozona non è
riformabile, i Paesi core non lo possono permettere, ma la fine dei
Paesi periferici trascinerà anche loro nel disastro (le esportazioni
tedesche sono per il 50% verso l'Unione europea). Quindi Revelli
guardi oltre: la questione non è Renzi vs Letta, infima, ma quella,
determinante, Costituzione vs Trattati europei. mf
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