giovedì 26 dicembre 2013

Il trompe-l'œil

  Abbiamo occhi da cacciatore, vista stereoscopica, memoria fotografica.

  Questo ci aiuta a valutare l'attimo fuggente, il momento in cui scoccare il dardo.

  Altri animali, le prede, valutano meglio il movimento, hanno vista panoramica, alcuni hanno occhi compositi che trasformano il movimento continuo in scatti.

  Questo che c'entra? Il fatto è che la vista non è una cosa "meccanica", tipo telecamera, ma entra nel processo costitutivo delle immagini che è tutto del cervello.

  La nostra mente vede meglio i momenti che i processi. E questo ci frega perché ci pare di vivere in un perenne presente, immutabile e immutato.

  Dice: che ce ne cale il giorno di s. Stefano?

  Dobbiamo sforzarci di vedere l'andamento. Sono almeno tre anni che ci dicono che la ripresa è dietro l'angolo ma tutti gli indicatori economici, dal 2008, continuano ad essere in peggioramento; la nostra economia si sta spappolando, i risparmi consumando, gli investimenti dileguando; in condizioni normali la nostra moneta si deprezzerebbe aiutando l'economia a ripartire tramite esportazioni, invece la moneta (che non è nostra ma comune anche a paesi che stanno crescendo, o decrescendo meno di noi) si rivaluta rispetto a dollaro e yen, mentre i nostri salari si svalutano rispetto al nordeuropa per limitare le importazioni.

  Questo è un processo assolutamente anomalo che non si verifica in nessun altro luogo al mondo, ma a noi, coi nostri occhi mentali senza percezione del movimento, sembra che non possa andare che così, il punto fermo su cui fissiamo l'attenzione è un trompe-l'œil che ci inganna.

  Si chiama euro.

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