Alcuni sanno che sono circa tre anni che, col suo intervento su Sbilanciamoci, un oscuro professore cerca di diffondere l'idea che l'euro produca problemi ai paesi periferici dell'Eurozona e vantaggi ai paesi centrali. Ieri sera Crozza, col suo stile pittoresco ha riesumato il discorso di Napolitano alla Camera nel 1978, discorso riprodotto ne "Il tramonto dell'euro" del professor Bagnai, dove l'allora capogruppo del PCI esprimeva le sue obiezioni all'introduzione del vincolo di cambio fra i paesi dell'unione europea, il cosiddetto SME o serpentone, sostanzialmente per le stesse ragioni.
Che una banale verità venga esposta in prima serata da un comico essenzialmente allineato col PD (che sfotta Renzi è un tecnica da buffone di corte, basta non mostrare alternative al consenziente re di turno) significa che non può più essere nascosta: il rischio che una miriade di elettori scontenti si rivolga ad altri lidi è troppo forte; concorrenti principali: l'infido 5*, l'utile lista Tsipras, la trottola Lega e l'infame FdI. Senza contare la francese LePen che ha talmente imbroccato la via giusta che persino Bertinotti ne deve convenire.
Che tali considerazioni siano state sin qui ignorate o derise e, da ultimo, confutate solo perché sostenute da una esigua minoranza eretica senza ambizioni partitiche ma intransigente e informata e che ora ci se n'accorga solo sulla spinta di un'opinione montante benché confusa è il segno della miopia di una sinistra che rimuove i problemi di cui ha dimenticato la soluzione.
Il PD ha la responsabilità maggiore di tutto ciò, l'aver considerato la sua sinistra un deserto-cuscinetto e la sua destra un universo parallelo lo ha confinato in una mediocrità che, se presa come programma di governo, sta distruggendo la sua base elettorale.
Come ne uscirà? Dicendo che ce lo chiede non più l'Europa ma Obama?
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