domenica 19 gennaio 2014

Bagnai a Civitavecchia, invitato dal PRC

  Premessa: -... sono qui per farvi diventare comunisti-.

  Un'ora di passaggi logici e conseguenziali che dimostrano che l'euro è uno strumento del capitale, il capitale è di destra ergo chi difende l'euro è di destra. Non entro nel merito di questa parte, chi conosce il lavoro di Bagnai sa tutto, a chi non lo conosce non potrò mai dare un quadro facilmente fruibile (se non credete ai suoi ragionamenti perché dovreste credere ai miei?).

  Più interessante concentrarsi sulla platea. In piccola parte erano persone non direttamente coinvolte nel partito ospitante e che conoscevano il lavoro di Bagnai, diversi altri, dell'area 30%, cercavano argomenti, strumenti e conferme per continuare la lotta politica al'interno del partito e fuori (Piobbichi, 1° doc. assentiva col capo), la maggioranza era li per curiosità, disciplina o abitudine.

  Questi ultimi hanno subito una reprimenda delle politiche sin qui perseguite dal loro partito, con due reazioni pavloviane, una inarticolata e insofferente, l'altra recriminatoria: -io conosco e insegno il Manifesto di Marx da anni a scuola- prontamente ribattuta: -ma nella pratica ne ignorate i dettami-. "La lotta del proletariato contro la borghesia è in un primo tempo lotta nazionale, anche se non sostanzialmente, certo formalmente. E` naturale che il proletariato di ciascun paese debba anzitutto sbrigarsela con la propria borghesia." (K.Marx, Il Manifesto del Partito Comunista)

  De che stamo a parlà? Del concetto per cui se la nave Italia affonda e ci si affida all'internazionalismo nautico eurozonico per salvarsi si va poco lontano: evidentemente la Bismarck (intesa come nave da battaglia) non ha nessun interesse a salvare la Garibaldi (intesa come nave). Pertanto è qui ed ora che la lotta deve compiersi, il campo di scontro è "nazionale" a nulla valgono le fughe in avanti verso un salvifico terreno comune eurozonico. L'arma del nemico è la moneta unica, se si vuole realmente lottare è prima di tutto contro questa che ci si deve rivolgere. Modi e alleati sono discutibili, il primo obbiettivo no.

  Così percossa, attonita... la sala s'è svuotata. Spero con qualche certezza e moooolti dubbi da dipanare a casa.



2 commenti:

  1. Credo che una impostazione troppo "politica", come testimonia l'esordio di Bagnai, abbia nuociuto alla chiarezza dei dati. I partecipanti della maggioranza di RC hanno calmato la loro ansia tranquillizzandosi con la riflessione che si trattava comunque solo di opinioni, almeno da quello che ho colto dalle chiacchiere dei vicini.

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  2. Lo shock iniziale c'è stato, Piobbichi però ha assentito ripetutamente avvalorando le opinioni di Bagnai. Inoltre il prof aveva alle spalle un lungo dissenso con la dirigenza del PRC -http://goofynomics.blogspot.it/2012/12/la-tabellina-dello-zero.html- forse poteva sottolineare che da quell'occasione all'interno del PRC è maturato un 30% di euroscettici. In ogni caso i problemi del PRC sono la dirigenza e la sindrome del Ferrini...

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