venerdì 7 agosto 2020

STORIA DISTOPICA E UCRONICA

1° di aprile del 2027, mi sveglio col naso che cola, le orecchie ovattate, la gola che gratta e le giunture inceppate.
Telefono al cybermedico che mi consiglia la neotachipirina, quella che si vende anche ai distributori dei preservativi.
La prendo per tre giorni ma non cambia niente, ritelefono, mi dirotta ad un centro diagnostico: La Salute in Banca.
Palazzo di cristallo e inox, telecamere ovunque, percorsi di avvicinamento obbligati, infine l'accoglienza: androide pseudo femmina in divisa cilestrina con nome stampato sopra al fintoseno sinistro, G82-hfo59.
Io -Buongiorno, mi manda il dott Q24-skt75, racconto i sintomi.
G82-hfo59 -Auguri. La prego di passare la mano sinistra sotto lo scanner. Vedo che ha una certa età ed è stato in buona salute fino ad oggi, ha un'assicurazione?
Io -No, appunto perchè in buona salute... posso chiamarla G82?
G82-hfo59 -Non si prenda delle confidenze! Risulta che ha i sintomi della SARS-Covid26, è vaccinato per le precedenti 20, 21, 22, 23, 24, 25, ma, come da DPCM N° 3729 del Conte dio, se non può dimostrare di aver sempre tenuto comportamenti responsabili tipo evitare le correnti d'aria, non aver sudato sconsideratamente, essere sempre uscito con mascheria, ombrello e galosce e non può fornire l'elenco completo delle persone con cui è entrato in contatto negli ultimi 60 giorni...
I -Ma l'app di tracciamento dovrebbe...
E -Lei è uno dei pochi che l'ha scaricata, la maggior parte dei suoi incoscienti concittadini è entrata in clandestinità, ha gettato lo smph ed è tornata ai Nokia a tasti per non farsi tracciare.
I -Mi è impossibile ricordare tutti e non posso documentare correnti d'aria e sudate ma la mascherina, l'ombrello e le galosce sì, guardi ce l'ho anche ora...
G82-hfo59 -Mi dispiace, non basta. Secondo il DPCM succitato, devo comunicarle che in assenza di documentazione probante e assicurazione ogni intervento sanitario o amministrativo sarà a sue spese. Se negativo ai test, pagherà solo questi (1984 euri) e potrà tornare a casa dopo saldo ma vedo che il suo C/C non raggiunge questa cifra, quindi verrà inviato ai CLVC (Centri per il Lavoro Volontario Coatto) fino a estinzione del debito; se positivo, non potendo far fronte alle spese mediche, verrà isolato in quarantena immediata negli ex CAS per migranti per i prossimi 60 giorni, la retta giornaliera è di 20 euri, il vitto è a sue spese; visto il suo C/C, l'importo verrà trattenuto dalle future mensilità della pensione, se questa non sarà sufficiente, se asintomatico, andrà ai CLVC, se estinto, allo smaltimento dell'organico.
Andrà tutto bene.

domenica 23 dicembre 2018

Parlamento esautorato.

Stiamo vivendo una grave degenerazione nella repubblica democratica fondata sul lavoro, la nostra, ma non da ora.
Da sempre le decisioni strategiche sono ovunque prese da élite: religiose, militari o economiche, salvo eccezioni effimere; nel dopoguerra, dopo il disastro, si sono tentate strade diverse portando le decisioni alla portata di cittadini non più sudditi. Ma il pensiero unico, mai domo, spogliatosi dell'esteriorità religioso-militare ha continuato a pianificare "al riparo dal processo elettorale" (googlare) continuando la prassi millenaria delle case regnanti: il governo teocratico (per grazia di dio) è diventato finanzocratico (perché controlla i quattrini). Da qui i raduni annuali, riservati ed elitari, dei vari think tank liberali e globalisti: sono i convivi dei nuovi re del mondo.
Torniamo a noi. Finito il periodo "costituzionale del 48" il trasferimento di poteri dal parlamento a decisori opachi ha causato il peggioramento delle condizioni dei cittadini esautorati e l'aumento degli utili dei suddetti re. L'opacità non è un fenomeno iniziato con l'approvazione dell'ultima finanziaria. Non mi piace un parlamento trasformato in curva da stadio ma non è da ora. Le anime belle che ora si scandalizzano provino a riguardarsi la nostra storia con un minimo di onestà intellettuale: cosa fu il divorzio Tesoro - Bankitalia deciso con due letterine da due servitori dello stato? Visti i risultati, o erano cretini o servivano altri poteri fuori dal parlamento...
Ritorniamo a oggi: la sensazione è che questo governo voglia fare "qualcosa" per allentare la tensione popolare magari senza arrivare al GJ, daltronde noi abbiamo già avuto i forconi ed è meglio anestetizzare che cauterizzare... non può farlo esplicitamente e completamente perché impedito dalle asfissianti regole del IV rech, ecco che allora si introducono provvedimenti che, pur essendo assolutamente insufficienti, appaiano anti euro-pei. Sicuramente in Teutonia pensano che è meglio un uovo in meno ma la gallina ancora nel pollaio, oltretutto in un momento in cui il galletto francese ha cambiato canzone.

domenica 4 novembre 2018

CENT'ANNI

  Cent'anni di vicissitudini.

  Da cent'anni siamo un paese riunito, dopo l'ultima guerra d'indipendenza.

  In quelle trincee s'è saldata l'Italia dei popoli, è emerso lo stato unitario, da lì sono usciti lacerati gli imperi europei.

  Le mancate risposte ai sopravvissuti sono fermentate in nazionalismo, autoritarismo, fascismo: la patria fu vista non come casa comune ma come esaltazione di forza, un impero vecchio di millenni ne divenne il mito fondativo; aggressività, sopravvalutazione della propria forza, scarsa lungimiranza conseguirono.

  Dopo trent'anni altro sangue, detriti, dolore. Da perdenti ci siamo conquistati un briciolo di credibilità mettendo in campo altri morti e disperazione ma soprattutto ci ha favorito l'essere uno stato di frontiera: vetrina luccicante in faccia alla cortina di ferro. Tuttavia riuscimmo a capitalizzare i vantaggi e a minimizzare i vincoli: il paese veniva prima delle fazioni.

  Poi il mondo è cambiato (ma non cambia sempre?), conveniva che il paese venisse incastrato in un puzzle scombinato, alcune fazioni riottose furono spazzate via, una assurse a garante del nuovo progetto in collaborazione con un ceto industriale vendicativo e miope. Chi capiva i pericoli di una colonizzazione strisciante travestita da collaborazione venne zittito e ridicolizzato: il progetto era funzionale ad interessi superiori e noi avevamo perso la guerra, inoltre eravamo diventati la quarta potenza industriale e le nostre ricchezze facevano gola.

  Ora siamo l'ottava potenza, abbiamo perso un quarto della nostra struttura industriale, il nostro capitale più prestigioso, i gioielli di famiglia, il Made in Italy, è stato arraffato da mani rapaci, la nostra Costituzione è disattesa nei fatti (L'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro.). Dipendiamo dalla convenienza dei creditori: sopravviviamo per nutrirli, trascurando i nostri figli, precari, disoccupati o emigrati...  ma qualcosa cambia (non cambia sempre?).

  Il nostro padre padrone, fonte di leggi non scritte, costumi e consumi, ha cambiato priorità, il nemico è pur sempre la Russia ma la Cina di più: il centro del mondo è scivolato via dall'Atlantico assestandosi nel Pacifico, qualche vecchio nemico vinto e trasformato in alleato strategico si è rivelato un esoso profittatore, nuove pedine presidiano gli interessi imperiali.

  In questa situazione che cambia la nostra Europa da fonte di cultura, diritto, bellezza e ricchezza s'è ridotta a cortile (backyard) litigioso e disarmonico in cui crescono gli egoismi ma anche la comprensione di un decadimento non voluto dal destino cinico e baro ma da interessi concreti e inconfessabili. Noi, nazione giovane e "ingenua", stiamo capendo che ci hanno infilato nel puzzle a forza, recidendoci gli spigoli.

  Questa nuova consapevolezza sarebbe cosa buona e giusta se non dovesse scontare i dolori del parto: chi ha avuto la procura per condurci in questa tonnara ed ha sempre ostentato valori positivi, in etica ed economia, di fatto da qualche decennio ha operato negli interessi "superiori" che ci volevano sconfitti e sfruttati.

  Ora gli interessi strategici del grande fratello, ridimensionare i profittatori europeisti, e quelli nostri, liberarci dagli  assurdi vincoli impostici, viaggiano in sintonia. Chi se n'è accorto, e ora galleggia sostenuto da più del 60% degli elettori, è la parte politica più improbabile e approssimativa.

  Per unire coerenza e utilità sarebbe stato meglio che la fazione che ha sempre professato principi corretti politicamente, a favore del popolo minuto, vi fosse rimasta fedele, purtroppo ha azzardato una scommessa, fatta sulla pelle degli italiani, puntando sui chi sta perdendo nello scacchiere europeo. Ora forse, come paese, vinceremo questa mano ma con giocatori neofiti e sgraditi... a chi? A chi ha perso la partita precedente, a chi si crogiola in teoremi immutabili, che poi mutano, a chi guadagna fior di quattrini dalla nostra subordinazione.

  Quindi quelli brutti e cattivi rischiano di liberarci dal IV Reich per conto degli Yankee, quelli buoni e colti hanno perso gli strumenti di analisi, i contatti col loro popolo... e un'occasione.

  Come finirà? 

   

  

domenica 3 giugno 2018

UNA COSA , SOLO UNA

 Vorrei avere tante cose, futili e importanti, possibili e non. Però se mi dicessero: una, solo una. Cosa sceglierei? Credo la giovinezza con l'esperienza dei miei 71 anni.

 Da quando c'è questo governo tutti chiedono qualcosa: che realizzi quel che ha promesso, che non realizzi quel che ha promesso; chi ha perso attacca ringhioso la sostanza, la forma e anche l'odore, chi ha vinto esulta e si aspetta di tutto e di più.

 Una cosa, solo una. Qual'è la più importante? L'irrinunciabile, la decisiva? Uscire da questo servaggio che ci umilia e sfrutta, ritornare a spiegare le nostre potenzialità, liberarci dal complesso di inferiorità che ci hanno inoculato come un vaccino tossico, dire ai governanti tedeschi, da pari a pari: ora basta, da ora in poi arricchitevi con lo sole vostre forze.

 Poi ognuno potrà declinare la ritrovata dignità in senso liberale o socialista, ci contenderemo il maltolto riconquistato secondo i nostri interessi.

 Una cosa, una sola: la libertà di scegliere, consapevolmente.

domenica 4 marzo 2018

Tensione fra USA ed €uropa. Acciaio vs Levi's.

  Retroscena: la Germania ha, nei confronti degli USA un attivo commerciale di 70 mld di $. Sono bravi? Fanno belle macchine? Anche, ma soprattutto vendono con uno sconto fisso del ~40% grazie ai loro salari tenuti forzatamente bassi e all'euro il cui valore non è "tedesco" ma €uropeo, cioè una media fra tutti i paesi che lo usano, Grecia e Portogallo inclusi.

   Anche noi abbiamo un surplus, anche se meno della metà di quello tedesco, anche noi abbiamo depresso i salari, però per noi L'€uro è sopravvalutato: del ~25% rispetto all'ex Marco.

   Scenario: la guerra commerciale continua, crollano le esportazioni tedesche in USA, anche le nostre soffrono, cominciamo a capire, di nuovo, che insieme ai tedeschi le guerre si perdono, l'euro si dissolve, noi abbiamo un boom nelle esportazioni e nei consumi interni, la Merkel raccatta i frammenti delle sue cornine infrante sulle mura di Washingrado.

   Putin stavolta sta a guardare...

venerdì 17 novembre 2017

IL BRANCACCIO SALTATO

  Le nomenclature litigiose sparecchiano prima dell'evento. La colpa di chi è? Mia? Tua, sua, degli altri!

   I litiganti lottano per un posto a tavola e l'unico accordo è una conventio(n) ad escludendum; gli esclusi, inviperiti, schizzano veleno.
   I due promotori biancovestiti restano basiti: eppure pareva una buona idea...
   Il popolo, affamato di politica, resta a digiuno...

   Qui nessuno ha capito l'essenziale: il PD non è più sinistra da prima del battesimo: è follia voler fare il centrosinistra con loro, non sono nemmeno centro perché da Monti in poi sono gli esecutori acquiescenti dei diktat europei, cioè tedeschi, cioè del capitalismo mercantilista, cioè del dumping salariale e del taglio dei servizi pubblici; prima di Monti stavano più coperti.
È chiaro che il problema non sono i baffini di D'Alema, i giaguari di Bersani o le rombe di Renzi? Il problema è che viviamo sotto dettatura del vincolo esterno, auspicato dai nostri padroncini per moderare il sindacato ma diventato molesto nel lato B quando deprime il mercato interno.

   La politica non è un pranzo di gala ma lacrime e sangue, da qui in avanti se vorrete riacquistare credibilità, correte qualche rischio! Solo denunciando di chi, come e perché il Paese è sotto scacco gli elettori smetteranno di latitare; so che opporsi ai nemici della ggente è pericoloso: si rischia nel fisico... non è un invito al suicidio ma finora abbiamo pagato solo noi: impiccati, esodati, precarizzati, maipensionati, genitori mancati, giovani asinizzati...

   Toccherebbe a voi.

giovedì 29 dicembre 2016

I DOLORI DEL GIOVANE JÖRG

  C'è qualcuno che non dorme.
  Pensieri molesti: dove ho sbagliato? Cosa avrei potuto fare?
  Non è senso di colpa, la coscienza s'è inossidabilizzata in decenni di dissimulazioni; piuttosto, rammarico per aver dato tutto: posizione, credibilità, relazioni ad un partner che ora, volubile, non l'apprezza più.
  Chi è? Un amante tradito? Ma no!
  È il komunista più amato sul Potomac.
  Per assecondare i disegni imperiali ha rinunciato alle posizioni del suo partito ed ha contribuito a traghettarlo dall'area della difesa del lavoro a quella degli interessi finanziari; ha svilito il suo Paese, già poco sovrano, rendendolo di fatto una colonia; si è accomodato ad essere il subalterno del viceré teutonico in ottemperanza degli interessi strategici atlantici; inoltre il popolo non l'ha capito votando massicciamente contro il vile progetto; se questo non bastasse, il padrone yankee comincia ad essere insofferente per il mostruoso surplus commerciale tedesco, 75 mld di dollari verso gli USA e 50 mld verso l'Inghilterra.
  Quindi lui, obbediente e ligio verso l'alto, insensibile e determinato verso il basso, si trova a dover rimettere a punto il suo sistema di coordinate valoriali.
Il popolo lo schifa, l'ex premier trombato lo odia, i padroni imperiali lo guardano con insofferenza, oltremanica vivono con fastidio gli attuali equilibri che lui tanto ha contribuito a consolidare.
  Gli unici che potrebbero essere riconoscenti sono Anghelona e co. ma hanno i loro problemi: le banche che scricchiolano, gli ex amici che si incazzano, la povertà che aumenta, la volontà di spremerci ancora un po' (il risparmio di noi formichine italiane fa gola...) e il NO al 60%.
  Insomma forse una casetta in Mecklenburg-Vorpommern a Neapolitanischen gliela rimedieranno, purché segua l'esempio di Ratzinger.