Vorrei avere tante cose, futili e importanti, possibili e non. Però se mi dicessero: una, solo una. Cosa sceglierei? Credo la giovinezza con l'esperienza dei miei 71 anni.
Da quando c'è questo governo tutti chiedono qualcosa: che realizzi quel che ha promesso, che non realizzi quel che ha promesso; chi ha perso attacca ringhioso la sostanza, la forma e anche l'odore, chi ha vinto esulta e si aspetta di tutto e di più.
Una cosa, solo una. Qual'è la più importante? L'irrinunciabile, la decisiva? Uscire da questo servaggio che ci umilia e sfrutta, ritornare a spiegare le nostre potenzialità, liberarci dal complesso di inferiorità che ci hanno inoculato come un vaccino tossico, dire ai governanti tedeschi, da pari a pari: ora basta, da ora in poi arricchitevi con lo sole vostre forze.
Poi ognuno potrà declinare la ritrovata dignità in senso liberale o socialista, ci contenderemo il maltolto riconquistato secondo i nostri interessi.
Una cosa, una sola: la libertà di scegliere, consapevolmente.
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