Dodici, senza immediate colpe.
Ho già vissuto la maggior parte della mia vita e di morti ne ho visti tanti, tutti ingiustificabili, ma qualcuno di più: quelli assassinati. Ci sono i morti causati da uno scoppio d'ira, che se passano sui mass media si arricchiscono di significati. Quelli dovuti a incidenti o malattie delle persone comuni: imprevedibili, uno per uno, ma statisticamente illuminanti (quanti ricchi cadono dai ponteggi o muoiono di dissenteria?).
Poi ci sono gli assassinati, ora altri dodici che si aggiungono alla lunga lista della carne da macello. Siano alla spicciolata, a gruppi o a moltitudini, questi appartengono ad un'altra categoria: sono vittime per volontà di qualcuno. È questo lo scandalo: che si possa volere la morte dei cospecifici per "motivi superiori".
Quali sono i motivi? Che passò per la mente dell'assassino che pianificò Piazza Fontana? O Piazza della Loggia? O la stazione di Bologna? Tutti obbrobri di cui si conosce tutto tranne i mandanti? Beh, io mi ricordo tutto, ricordo lo sgomento e i depistaggi, le bocche mute e le parole pilotate. Parlando dei mandanti Pasolini disse: -Io so.- senza avere le prove, che nessuno riusci a produrre.
Dopo aver vissuto la maggior parte della mia vita posso ricordare il prima, il durante e il dopo; capire cosa è cambiato e a favore di chi; individuare chi ha guadagnato e chi ha perso da una liquidazione singola o collettiva , l'avvantaggiato è il colpevole? Ho tanti indizi ma niente prove. Il terrore può essere realizzato in prima persona, può essere demandato a un corpo separato, può essere favorito tollerando gruppi eversivi, può essere agevolato non bloccando i responsabili prima dell'azione, può essere sbandierato intercettando gli esecutori all'ultimo minuto, può essere soffocato prevenendo in silenzio l'opera omicida.
Che libertà d'azione! Sempre e comunque al fine di "nutrire" l'opinione pubblica per orientarla in vista degli interessi di chi ha ovviamente i mezzi d'orientamento.
Per questo non guardo i TG, la melassa che maschera l'odore della morte non mi attrae. A che scopo chiedermi se l'azione della presunta cellula islamica favorirà l'ascesa della destra xenofoba, se darà al governo i mezzi straordinari per soffocare qualsiasi dissenso, anche quello della destra, se è un monito per orientare la politica estera del governo, se serve a disgregare la coesione sociale oppure a distrarre il pubblico in vista d'altro. È un gioco degli specchi, le immagini si riflettono all'infinito.
Cosa accadrebbe se i governanti dicessero chiaramente ai loro elettori, una categoria mal tollerata oggi, quali sono i termini delle questioni? Se favorissero un dibattito trasparente sulle varie opzioni che ogni popolo ha davanti? Se accettassero di pagare per le loro scelte dissennate?
La lista dei morti è il tributo che l'umanità paga alla sua scarsa memoria e all'avidità del potere, dopo venti o quarant'anni le cose diventano chiare anche a chi non c'era e intanto chi ne ha i mezzi fa i suoi interessi a spese degli smemorati e degli ingenui. Sono ingenuo?
Meglio ingenuo che complice.
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