Tutti a scuola abbiamo studiato Archimede e Newton anche se oggi pochi ne ricordano gli enunciati, nessuno però si getterebbe in mare con ai piedi dei pattini a rotelle: i princìpi coincidono con l'esperienza.
Ora immaginiamo di essere un gruppo di delfini che nuotano liberi e leggeri in mare aperto, improvvisamente un accidente imprevisto stravolge la nostra volontà e ci spinge sulla battigia dove una forza tremenda ci schiaccia pancia a terra.
I Paesi dell'Europa meridionale sono come quei delfini, schiacciati da forze governate da leggi che ignorano, mentre chi ben le conosce sta banchettando con le loro carcasse immobilizzate.
Chi si trovasse oggi a Radicondoli, alle 18 al Teatro dei Risorti, potrà vedere un film inchiesta su quanto accade in Grecia, il più malmesso di quei delfini, e potrà avere un'idea di quali forze e leggi economiche la stanno spolpando.
Sapere è meglio che sognare.
Una vecchia canzone di De André chiedeva: -com'è che non riesci più a volare.- il suo protagonista si era spento nell'abitudine della quotidianità.
domenica 18 gennaio 2015
giovedì 8 gennaio 2015
VITTIME
Dodici, senza immediate colpe.
Ho già vissuto la maggior parte della mia vita e di morti ne ho visti tanti, tutti ingiustificabili, ma qualcuno di più: quelli assassinati. Ci sono i morti causati da uno scoppio d'ira, che se passano sui mass media si arricchiscono di significati. Quelli dovuti a incidenti o malattie delle persone comuni: imprevedibili, uno per uno, ma statisticamente illuminanti (quanti ricchi cadono dai ponteggi o muoiono di dissenteria?).
Poi ci sono gli assassinati, ora altri dodici che si aggiungono alla lunga lista della carne da macello. Siano alla spicciolata, a gruppi o a moltitudini, questi appartengono ad un'altra categoria: sono vittime per volontà di qualcuno. È questo lo scandalo: che si possa volere la morte dei cospecifici per "motivi superiori".
Quali sono i motivi? Che passò per la mente dell'assassino che pianificò Piazza Fontana? O Piazza della Loggia? O la stazione di Bologna? Tutti obbrobri di cui si conosce tutto tranne i mandanti? Beh, io mi ricordo tutto, ricordo lo sgomento e i depistaggi, le bocche mute e le parole pilotate. Parlando dei mandanti Pasolini disse: -Io so.- senza avere le prove, che nessuno riusci a produrre.
Dopo aver vissuto la maggior parte della mia vita posso ricordare il prima, il durante e il dopo; capire cosa è cambiato e a favore di chi; individuare chi ha guadagnato e chi ha perso da una liquidazione singola o collettiva , l'avvantaggiato è il colpevole? Ho tanti indizi ma niente prove. Il terrore può essere realizzato in prima persona, può essere demandato a un corpo separato, può essere favorito tollerando gruppi eversivi, può essere agevolato non bloccando i responsabili prima dell'azione, può essere sbandierato intercettando gli esecutori all'ultimo minuto, può essere soffocato prevenendo in silenzio l'opera omicida.
Che libertà d'azione! Sempre e comunque al fine di "nutrire" l'opinione pubblica per orientarla in vista degli interessi di chi ha ovviamente i mezzi d'orientamento.
Per questo non guardo i TG, la melassa che maschera l'odore della morte non mi attrae. A che scopo chiedermi se l'azione della presunta cellula islamica favorirà l'ascesa della destra xenofoba, se darà al governo i mezzi straordinari per soffocare qualsiasi dissenso, anche quello della destra, se è un monito per orientare la politica estera del governo, se serve a disgregare la coesione sociale oppure a distrarre il pubblico in vista d'altro. È un gioco degli specchi, le immagini si riflettono all'infinito.
Cosa accadrebbe se i governanti dicessero chiaramente ai loro elettori, una categoria mal tollerata oggi, quali sono i termini delle questioni? Se favorissero un dibattito trasparente sulle varie opzioni che ogni popolo ha davanti? Se accettassero di pagare per le loro scelte dissennate?
La lista dei morti è il tributo che l'umanità paga alla sua scarsa memoria e all'avidità del potere, dopo venti o quarant'anni le cose diventano chiare anche a chi non c'era e intanto chi ne ha i mezzi fa i suoi interessi a spese degli smemorati e degli ingenui. Sono ingenuo?
Meglio ingenuo che complice.
Ho già vissuto la maggior parte della mia vita e di morti ne ho visti tanti, tutti ingiustificabili, ma qualcuno di più: quelli assassinati. Ci sono i morti causati da uno scoppio d'ira, che se passano sui mass media si arricchiscono di significati. Quelli dovuti a incidenti o malattie delle persone comuni: imprevedibili, uno per uno, ma statisticamente illuminanti (quanti ricchi cadono dai ponteggi o muoiono di dissenteria?).
Poi ci sono gli assassinati, ora altri dodici che si aggiungono alla lunga lista della carne da macello. Siano alla spicciolata, a gruppi o a moltitudini, questi appartengono ad un'altra categoria: sono vittime per volontà di qualcuno. È questo lo scandalo: che si possa volere la morte dei cospecifici per "motivi superiori".
Quali sono i motivi? Che passò per la mente dell'assassino che pianificò Piazza Fontana? O Piazza della Loggia? O la stazione di Bologna? Tutti obbrobri di cui si conosce tutto tranne i mandanti? Beh, io mi ricordo tutto, ricordo lo sgomento e i depistaggi, le bocche mute e le parole pilotate. Parlando dei mandanti Pasolini disse: -Io so.- senza avere le prove, che nessuno riusci a produrre.
Dopo aver vissuto la maggior parte della mia vita posso ricordare il prima, il durante e il dopo; capire cosa è cambiato e a favore di chi; individuare chi ha guadagnato e chi ha perso da una liquidazione singola o collettiva , l'avvantaggiato è il colpevole? Ho tanti indizi ma niente prove. Il terrore può essere realizzato in prima persona, può essere demandato a un corpo separato, può essere favorito tollerando gruppi eversivi, può essere agevolato non bloccando i responsabili prima dell'azione, può essere sbandierato intercettando gli esecutori all'ultimo minuto, può essere soffocato prevenendo in silenzio l'opera omicida.
Che libertà d'azione! Sempre e comunque al fine di "nutrire" l'opinione pubblica per orientarla in vista degli interessi di chi ha ovviamente i mezzi d'orientamento.
Per questo non guardo i TG, la melassa che maschera l'odore della morte non mi attrae. A che scopo chiedermi se l'azione della presunta cellula islamica favorirà l'ascesa della destra xenofoba, se darà al governo i mezzi straordinari per soffocare qualsiasi dissenso, anche quello della destra, se è un monito per orientare la politica estera del governo, se serve a disgregare la coesione sociale oppure a distrarre il pubblico in vista d'altro. È un gioco degli specchi, le immagini si riflettono all'infinito.
Cosa accadrebbe se i governanti dicessero chiaramente ai loro elettori, una categoria mal tollerata oggi, quali sono i termini delle questioni? Se favorissero un dibattito trasparente sulle varie opzioni che ogni popolo ha davanti? Se accettassero di pagare per le loro scelte dissennate?
La lista dei morti è il tributo che l'umanità paga alla sua scarsa memoria e all'avidità del potere, dopo venti o quarant'anni le cose diventano chiare anche a chi non c'era e intanto chi ne ha i mezzi fa i suoi interessi a spese degli smemorati e degli ingenui. Sono ingenuo?
Meglio ingenuo che complice.
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