venerdì 17 novembre 2017

IL BRANCACCIO SALTATO

  Le nomenclature litigiose sparecchiano prima dell'evento. La colpa di chi è? Mia? Tua, sua, degli altri!

   I litiganti lottano per un posto a tavola e l'unico accordo è una conventio(n) ad escludendum; gli esclusi, inviperiti, schizzano veleno.
   I due promotori biancovestiti restano basiti: eppure pareva una buona idea...
   Il popolo, affamato di politica, resta a digiuno...

   Qui nessuno ha capito l'essenziale: il PD non è più sinistra da prima del battesimo: è follia voler fare il centrosinistra con loro, non sono nemmeno centro perché da Monti in poi sono gli esecutori acquiescenti dei diktat europei, cioè tedeschi, cioè del capitalismo mercantilista, cioè del dumping salariale e del taglio dei servizi pubblici; prima di Monti stavano più coperti.
È chiaro che il problema non sono i baffini di D'Alema, i giaguari di Bersani o le rombe di Renzi? Il problema è che viviamo sotto dettatura del vincolo esterno, auspicato dai nostri padroncini per moderare il sindacato ma diventato molesto nel lato B quando deprime il mercato interno.

   La politica non è un pranzo di gala ma lacrime e sangue, da qui in avanti se vorrete riacquistare credibilità, correte qualche rischio! Solo denunciando di chi, come e perché il Paese è sotto scacco gli elettori smetteranno di latitare; so che opporsi ai nemici della ggente è pericoloso: si rischia nel fisico... non è un invito al suicidio ma finora abbiamo pagato solo noi: impiccati, esodati, precarizzati, maipensionati, genitori mancati, giovani asinizzati...

   Toccherebbe a voi.