Durante un viaggio in Teutonia, gustai un'ottima birra, un tallero al boccale. Tornato a casa la ricercai e trovai un birrivendolo che ne era provvisto: due fiorini al boccale. La ribevvi felice e sparsi la voce fra gli amici birrivori tanto che in breve tempo il birrivendolo rimase sprovvisto. Sollecitato dai consumatori entusiasti si apprestò al viaggio di rifornimento non prima di essere andato dal cambiavalute per convertire i fiorini in talleri da corrispondere al birraio teutonico. La cosa andò bene, la birra era buona, il prezzo equo, i bevitori erano soddisfatti e ancor più il birrivendolo locale e il birraio teutonico che aveva aumentato produzione e guadagno.
Lo stesso accadde in tutto il paese finché in preparazione dei viaggi successivi successe una cosa strana: il cambiavalute aveva finito i talleri e senza quelli niente birra! Chiedeva più di due fiorini per tallero: il 5%, 2,1 fiorini, poi il 10%, 2,2 fiorini, poi il 25%, 2,5 fiorini; diceva che non ne circolavano più tanti: erano rientrati quasi tutti in Teutonia e quindi il loro prezzo era salito. A quel prezzo la birra teutonica non era più così conveniente e i consumatori ritornarono alla birra locale che oltretutto, meno richiesta, era anche calata di prezzo.
Successe anche un'altra cosa: il birraio teutonico, dopo aver incrementato impianti ed operai, si ritrovò sul gobbo un magazzino pieno d'orzo e di birra invenduta. Messo alle strette, licenziò due garzoni , rivendette l'orzo ad un allevatore e calò i prezzi: 80 centesimi di tallero al boccale e le vendite ripartirono finché non si stabilizzarono alle quantità ed ai prezzi precedenti.
Finita qui? No. Al birraio teutonico venne un'idea: propose l'unificazione delle due monete. Basta col tallero e il fiorino, basta col cambiavalute, solo il tallerino il cui valore era la media del valore di tutti i talleri e di tutti i fiorini esistenti. A questo punto un boccale costava 1,5 tallerini sia in Teutonia che nel nostro paese, il prezzo era equo e i consumi di birra teutonica ripartirono allegramente inoltre, avendo tutti la stessa moneta, il denaro non scarseggiava.
Dopo qualche anno non si beveva che birra teutonica; coi guadagni accumulati il biraio si comprò anche le birreriette locali, trasformandole in punti di magazzinaggio e vendita della sua birra. I guadagni si accumulavano in Teutonia mentre da noi diminuivano i tallerini circolanti che andavano tutti là, i birrai locali rimasero senza lavoro.
Finita qui? No. Se i consumi locali calavano, quelli in Teutonia non erano mai cresciuti; il birraio non prosperava più ma diede la colpa a noi cialtroni che, oltre a non saper lavorare come lui, avevamo sprecato i soldi e non compravamo più la sua birra nonostante i suoi sforzi per mantenere il prezzo basso, infatti aveva licenziato i suoi vecchi operai ed assunto degli immigrati valacchi...
Ricorda qualcosa?